IL RACCONTAFIABE - Seguito al "C'era una volta …"
flebile flebile, dolce dolce, che pareva venisse da lontano. Anzi, una notte, fattosi animo, osò domandare: - In nome del Signore, chi sei? ... Sei tu la
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, e intascò la moneta di malumore. - Non sei contento? Eccotene un'altra. - Gliene dia tre, Maestà. Il Re, per non far dispiacere alla figliuola, diede
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, saltò giù dal letto e si mise a frugare in tutti gli angoli. - Dove ti sei ficcato, grillaccio? E il Grillo: - Trih! Trih! Trih! Colui si volta e corre
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. Ma non si riconoscevano. - Tu chi sei? E che ci fai qui? - Io sono a casa mia. E tu chi sei? - Che t'importa? Facciamo il chiasso. - Facciamo il
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pensiero. Verso l'alba, eccola che rientra. - Dove sei stata? - A prendere un po' d'aria. La guardò in faccia; aveva le labbra sporche di sangue: - Che
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su grandi prese di tabacco. Il Re aveva sei figliuoli, tre maschi e tre femmine, tutti belli e di ottima salute. Ma appunto in quei giorni si
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il buon cuore. La povera donna picchia e chiama: - Donna-pesce! O donna-pesce! - Chi mi vuole? Chi sei? - Sono la madre di Bambolina. - Che sei venuta
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Caterina. La Mammadraga dalla rabbia si mordeva le labbra, si storceva le dita. - Scellerata, sei tu! Vuoi farmi morire di fame! Ma non poteva toccarla
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! Ed eran passati sei mesi. Il Re sbadigiiava davanti la porta del mulino con le mani in mano, aspettando gli avventori che non venivano mai. Per
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Ministro. Passati appena sei mesi, eccoti un giorno il Ministro solo solo; il Mago era sparito, e della Principessa Senza-lingua né nova né novella
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collana da Regina, non da contadina mia pari. - Sei Regina anche te, Regina di tutte le cuoche. E gliela mise al collo con le proprie mani. Ogni giorno
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; il Re n'era seccato. - Non sei più un ragazzo. Ora devi prender moglie. - Sposerò Trottolina. Il Re montò sulle furie; prese la trottola e la
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in piedi con tanto di occhi sbalorditi, quasi si destasse da un sonno profondo. - Chi sei? Quegli apre la bocca per parlare; ma invece di parole gli
Accademia della crusca
